003 - Il Monumento a Nicola Fabrizi – Modena
Con il trasferimento della corte da Ferrara a Modena, nel 1598, Cesare d’Este fa recintare un ampio spazio incolto a nord del castello, per ospitare spettacoli, balli, cene ed esibizioni equestri; questo spazio si trasforma presto in un giardino rinascimentale all’italiana dalla tipica ripartizione geometrica. La cosiddetta Palazzina (1), eretta da Gaspare Vigarani (1632-34) su idee di Girolamo Rainaldi e Bartolomeo Avanzini e ampliata nella seconda metà del settecento con due ali ad esedra, ne diventa T’elemento architettonico di spicco. Successivamente Francesco III intraprende lavori di ristrutturazione che, con gli interventi ottocenteschi, definiranno l’impianto tramandato fino ad oggi, formato da un giardino misto, parte ad aiuole e parte a boschetto, con un laghetto asimmetrico e percorsi irregolari a simulazione di una zona “naturale* Nel 1752 il giardino viene aperto al pubblico: l’ingresso e presidiato da soldati un regolamento stabilisce gli orari di apertura e la qualità delle persone ammesse. Nel 1865, a causa di difficoltà nella gestione delle spese, vengono ceduti al Comune sia il giardino che la Palazzina Vigarani che, trasformata nel tempo in serra e luogo di riposo, oggi ospita le esposizioni temporanee della Galleria Civica. A questo ingresso dei Giardini, aperto al pubblico nel 1885, si trova il Monumento a Nicola Fabrizi (1804-1885), inaugurato il 3 febbraio 1 896 nell’anniversario dell’insurrezione del 1831. Tra le massime figure del Risorgimento, Fabrizi ne visse in prima persona i momenti fondanti; partecipo ai moti del “31 e del ’48, appoggiò Mazzini e Garibaldi affiancando quest’ultimo lungo tutto il processo di unificazione nazionale, dalla spedizione dei Mille all’ Aspromonte e a Mentana. Ed è proprio con la ruvida uniforme garibaldina che lo raffigura lo scultore Francesco Fasce (1858-1902). La vicenda del patriota, che sostenne le fila più vaste del movimento rivoluzionario italiano, si svolse in gran parte fuori della sua città natale concludendosi a Roma con le ripetute nomine al parlamento in rappresentanza di Modena.
La Storia della Società dell’Ottavo Reparto è fortemente legata a questo luogo della città. Qui la fondatrice era solita commemorare l’anniversario dell’Unità d’Italia con piccole cerimonie per la deposizione di fiori. La vicinanza al Tempio di Piazzale Natale Bruni dedicato ai caduti della Grande Guerra è altresì simbolica per la vicinanza agli ambienti dai quali Teresa proveniva e nei quali era cresciuta.
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