Tra Gibilterra e Casablanca – le gite della Scoietà dell’Ottavo Reparto
Gibilterra durante il secondo conflitto mondiale fu molto importante per gli equilibri politici e bellici. Per il Regno Unito, sin dai primi anni del XVIII secolo, ha costituito un avamposto nell’Europa continentale e allo stesso tempo come bastione della potenza marittima della Royal Navy. Nella seconda guerra mondiale infatti Gibilterra ricoprì un ruolo vitale sia per la battaglia dell’Atlantico che per quella del Mediterraneo, controllando virtualmente tutto il traffico navale in entrata e in uscita dal Mar Mediterraneo.
In aggiunta alla sua ottima posizione, Gibilterra offrì un capiente e difeso porto dove le navi potevano trovare riparo. La Forza H, sotto il comando del viceammiraglio James Fownes Somerville, era basata a Gibilterra e aveva il compito di mantenere la superiorità navale e scortare i convogli diretti a Malta. Nel corso della guerra, Gibilterra fu oggetto di bombardamenti aerei da parte della Francia di Vichy e della Regia Aeronautica italiana; la Regia Marina poi condusse alcune operazioni di sabotaggio per merito dei sommozzatori della Xª Flottiglia MAS e dei loro SLC. Altri attacchi vennero organizzati da agenti spagnoli reclutati dall’Abwehr.
All’interno della rocca di Gibilterra vennero scavati da due compagnie di genieri canadesi, le sole equipaggiate con punte al diamante, e cinque di genieri britannici, circa 48 chilometri di tunnel allo scopo di edificare una città nella roccia dove ospitare uffici, caserme e un ospedale al riparo dei bombardamenti. L’operazione Torch, l’invasione Alleata dei territori francesi in Africa settentrionale iniziata nel novembre 1942, venne coordinata proprio dalla rocca dal generale Dwight D. Eisenhower. Dopo il successo Alleato nella campagna del Nordafrica e la resa dell’Italia nel 1943, Gibilterra venne declassata a normale base di smistamento di rifornimenti situata nelle retrovie.